Nel trentottesimo anno del suo regno, nel secondo millennio prima di Cristo, Hammurabi aggiungeva un altro pezzo al suo ‘impero’ e lo consolidava, a nord di Babilonia, con un avamposto militare.
La conferma arriva dalla scoperta di una porta e di una cinta muraria monumentali, sei metri di spessore edificata con mattoni crudi, nel sito iracheno di Tell Muhammad a Baghdad.
Il sito di Tell Muhammad, situato nella periferia meridionale di Baghdad, mostra già la sua importanza intorno al 1850 quando il leggendario archeologo Austen Henry Layard comincio ad esplorare l’area.
Successivamente l’area fu oggetto di numerosi studi archeologici, interrotti più volte dalla situazione politica.
Quest’anno la missione archeologica italiana dell’Università di Catania diretta dal Prof. Nicola Laneri denominata Baghdad Urban Archaeological Project, in collaborazione con lo State Board of Antiquities and Heritage dell’Iraq riporta alla luce reperti che sembrano dimostrare che la città mesopotamica era una città acquatica, segnata fortemente dai canali che la dividevano disegnando dei quartieri.
I canali, verosimilmente, entravano all’interno delle porte urbiche, che non servivano dunque solo come limite per le strade.
La porta monumentale scoperta da Laneri infatti è “in realtà una porta d’acqua, che si trovava sul canale, con una canaletta di scolo in ceramica che proveniva dall’aera del tempio e la collegava probabilmente aree della città. Vi era poi un canale che collegava Tell Muhammad con il Tigri e un altro lo collegava con la Diyala, altro affluente del Tigri.”
Ci informa il Prof. Laneri che, proprio seguendo queste nuove indicazioni, le prossime ricerche partiranno con una attenta analisi di fotografie aeree degli anni 50 e 60, che ci permetteranno di avere contezza del paesaggio urbano di Baghdad prima dell’esplosione urbana, che ancora oggi distrugge molti insediamenti antichi. Successivamente le ricerche riprenderanno in loco.