Nelle cave di Wadi Maghara, in un pannello inciso nella roccia, troviamo alcuni titoli che Khufu aveva assunto su di se al momento dell’incoronazione.
C’è il suo nome Nebty, il suo nome Horo e il suo nome Nesut bit, ma il suo quarto nome, il nome Horo d’oro è stato abraso dal pannello.
Per fortuna però il nome Horo d’oro, cioè il quarto nome assunto al momento dell’incoronazione da Khufu, che manca nell’elenco rinvenuto a Wadi Maghara, appare in un piccolo sigillo cilindrico del tutto ignorato dal mondo accademico malgrado rivesta, invece, un’importanza basilare al fine di dimostrare che la Grande Piramide già esisteva al momento dell’incoronazione di Khufu.
Ecco la traduzione:
Dio buono, Signore delle Due Terre, Khufu.
Grande dio, Horo d’oro, (quello della) città della Piramide dell’Orizzonte.
Visto che il nome di Horo d’oro era uno dei nomi che il sovrano assumeva su di sé al momento della sua ascesa al trono, com’è possibile che al momento della sua incoronazione Khufu si facesse chiamare “(quello della) città della Piramide dell’Orizzonte”, che è il nome della Grande Piramide, se la Grande Piramide non esisteva e doveva essere ancora costruita?
Chiariamo meglio Horo d’oro
Questo nome fu introdotto nella titolatura reale durante il regno di Djoser (III dinastia) ed è strettamente connesso al concetto di investitura divina del faraone, cioè al concetto secondo cui la fonte del suo potere proviene direttamente dal dio di cui lui è figlio. Fu sotto Djoser che si affermò definitivamente la definizione di un re sì umano, ma di origine divina, appunto.
Il nome di Horo d’oro, dunque, era legato al concetto di investitura divina ed era per questo un nome di una importanza cruciale, in quanto significava la legittimità divina del faraone a governare.
Khufu poté farsi chiamare “(quello della) città della Piramide dell’Orizzonte” perché la Grande Piramide non solo era già lì, ma era inevitabilmente ritenuta di origine divina, altrimenti la classe sacerdotale di Eliopoli, che gli garantiva l’esercizio del potere, non avrebbe mai potuto porla a simbolo di potere divino di fronte al popolo.
Il nome di Horo d’oro non è il documento di fondazione del tempio, è, inevitabilmente, il certificato della sua esistenza. La Grande Piramide non avrebbe mai potuto essere inserita in uno dei nomi che il sovrano doveva assumere al momento della sua incoronazione, se non fosse stata già presente a Giza.
Il nome Horo d’oro esprimeva un aspetto dell’identità del re legato alle manifestazioni pubbliche, perciò doveva essere ben conosciuto dal popolo, ma poteva anche essere il manifesto di un programma politico al fine di tranquillizzare il clero eliopolitano. Khufu, assumendo quel nome e collocando la residenza reale ai piedi della Grande Piramide, assegnata al culto di Ra dal clero eliopolitano, avrebbe potuto dimostrare di onorare Ra e non Khnum, come dio Solare. Infatti come sappiamo l’unificazione dei due culti, di Khnum e Ra avvenne quando i primi faraoni della V dinastia espressero una devozione tale al dio eliopolitano da sancire definitivamente la destinazione d’uso della Grande Piramide a tempio solare.
Fonte:
Michele Manher, Il codice Atlantico di Giza
Solo gli egittologi ortodossi continuano a difendere le loro false verita’ sull’età di costruzione delle piramidi di Giza. Ripubblico un mio studio del 2013. Dal libro le “Storie” di Erodoto storico del 500 a.c. è riportato un racconto nel quale egli chiedeva ad alcuni sacerdoti egizi quando furono costruite le piramidi dell’altipiano di Giza.
Risposta: “In un periodo nel quale il sole si era per quattro volte allontanato dalsuo corso abituale: due volte sorse là dove di solito tramonta e due volte tramontò là dove di solito sorge”.
Espongo deduttivamente la mia seguente teoria:
In un articolo pubblicato su una rivista specializzata pochi anni fa, alcuni astrofisici americani hanno interpretato tale affermazione, come indicatrice dell’inversione di rotazione della terra e tale evento con l’aiuto di computer in dotazione della Nasa, sarebbe avvenuto intorno al 36 mila a.c.
Stabilito con il programma Sky Glob della Nasa attraverso un’intuizione dei ricercatori Bauval e Gilbert che le tre stelle in coda a Orione (Delta, Epsilon e Zeta) riflettevano la loro posizione sull’altipiano di Giza nel 10.450a.c. circa, [durante l’era zodiacale del Leone (vedi Sfinge)], è facile dedurre conoscendo la ciclicità delle precessioni degli equinozi, che per ritornare alla precedente era del Leone sia sufficiente sommare 26.000 mila anni circa, con data finale pari a 36.450 circa.
Pertanto la coincidenza non mi sembra del tutto casuale e sta a indicare che la loro costruzione risalirebbe a quell’epoca.
Più precisamente essendo la precessione equinoziale pari a 25.920 anni, la data finale risulterebbe 36.370 a.c.
Le Piramidi di Giza sono quindi state “griffate” illegittimamente dai faraoni della quarta dinastia e la Sfinge costruita poco prima, non rappresenta Kufuway ma ATUM-RA.
La mia teoria ha avuto riscontro in un convegno tenutosi a Dubai il 28 gennaio 2015, presenti alcuni studiosi e ricercatori di fama internazionale tra i quali Robert Bauval (Il mistero di Orione) ed il Dr.Mei cattedratico torinese. Ebbene il dr. Mei ha presentato uno studio sull’età delle piramidi di Giza dal quale si evince come data di costruzione il 36.400 a.c. circa, allineata con quella rilevata dal sottoscritto (36.370). La sua ipotesi è scaturita dalla data rilevata intuitivamente da Bauval (10.450), scaturita con la proiezione delle tre stelle di Orione sull’altipiano di Giza, ma non coincidente perfettamente in quell’epoca, ma in quella precessionale precedente datata 36.400 circa, tramite il programma astrofisico della Nasa definito Sky Globe. A tal punto i ricercatori astrofisici che sono scienziati ed il sottoscritto che tale non è ci siamo inventati il tutto o come si dice “ci abbiamo azzeccato”.
Vorrei inoltre aggiungere un altro particolare: “L’uovo di Assuan” L’uovo di ASSUAN: una prova che cambia la storia delle Piramidi?
Trasmissione del 20 luglio 2005.
Questa volta lo scoop di Roberto Giacobbo, presentatore della trasmissione Voyager (Rai 2), sembra davvero eccezionale.
Sintetizzo quanto si può leggere sulla rivista ufficiale di Voyager.
Giacobbo si è recato ad Assuan per filmare un uovo di struzzo particolare.
L’uovo di struzzo che si trova attualmente al Nubian Museum risale a 4500 anni avanti Cristo, e presenta incisioni che raffigurano struzzi e piramidi.
Se in effetti quei tre triangolini presenti sull’uovo dovessero essere interpetati come piramidi, ci si troverebbe di fronte ad un bel dilemma.
Se le piramidi risalgono a non prima del 2700 a.C., come possono essere state raffigurate da un ignoto viaggiatore nel 4500 a.C.?
Roberto Giacobbo ha avuto la possibilità di prendere in mano il famoso uovo di Assuan e – meraviglia – ha potuto fotografare e riprenderne l’altra faccia, quella ignota ai media di tutto il mondo.
Su questa altra faccia vi sono nuovamente tre triangoli, ma questa volta una linea che assomiglia molto al Nilo (qualcuno l’ha interpretata come un serpente).
“E’ come se un viaggiatore di 6500 anni fa avesse disegnato il panorama che si era trovato davanti”, sempre tenendo presente che tra la datazione ufficiale delle piramidi della piana di Giza e quelle ritratte sull’uovo passano 2000 anni.
E se l’uovo fosse stato inciso 2000 anni dopo la sua venuta al mondo, è chiaro che in questo caso i dati cronologici sarebbero compatibili.
Appare improbabile, tuttavia, che ciò sia avvenuto.
L’uovo così come lo si può osservare è stato trovato nelle tomba di un uomo sepolto 4500 anni prima di Cristo e LO STRATO GEOLOGICO ERA ESATTAMENTE CORRISPONDENTE ALL’EPOCA DELLA SEPOLTURA!
Il carbonio 14 inoltre ha confermato l’età del sito e del guscio.
Le ipotesi sono allo stato due: l’una, quella più prudente, secondo cui l’uomo di 6500 anni fa che ha inciso l’uovo ha voluto rappresentare delle montagne, l’altra, molto più ardita,secondo cui quelle sono le tre piramidi della piana di Giza.
La storia andrebbe riscritta, e le piramidi – da retrodatarsi di 2000 anni -sarebbero opera di una civilità a noi ancora sconosciuta.
Fabry Panizzi
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Un documentario in inglese, che ho visto su Youtube, affermava che il costruttore era stato ENOC che si sarebbe servito di tecnologia aliena.