Scoperta nel 1968 da un archeologo dilettante vicino a Hochdorf an der Enz, nel Baden-Württemberg, in Germania, e scavata nel 1978/79, la tomba di Hochdorf è una camera funeraria celtica di straordinaria ricchezza e grande valore storico risalente al 530 a.C..
La tomba è un enorme tumulo di terra che originariamente era circa 6 m di altezza e 60 m di diametro. Al momento del suo ritrovamento si era ridotto a circa 1 m di altezza ed era appena percettibile a causa di secoli di erosione e di uso agricolo. Il tumulo è stato ricostruito nel 1985 alla sua altezza originale.
Il crollo del soffitto della tomba l’ha protetta dai saccheggi e quindi nel tumulo sono stati ritrovati i resti del principe e il corredo funebre intatto.
L’uomo sepolto al momento della sua morte aveva circa 40 anni e la sua tomba riccamente decorata conferma la teoria che fosse una persona influente tra la sua gente. Era disteso su un letto di bronzo di 275 cm sorretto da cariatidi a forma di guerrieri ed era insolitamente alto (187 cm) per l’Età del Ferro. Probabilmente questo letto simulava il corteo funebre che avevano portato il corpo nella tomba.
Sullo schienale del divano bronzeo erano incise scene di danzatori.
Il principe è stato sepolto con una torque placcata in oro sul collo, gioielli in ambra, un pugnale in bronzo e ferro placcato in oro, un braccialetto sul braccio destro, un tagliaunghie, un pettine, ami da pesca, un copricapo conico fatto di corteccia di betulla ornato con motivi circolari e decorazioni traforate, una faretra con le frecce, un coltello da rasoio e, soprattutto, sulle sue scarpe, ormai disintegrate, erano presente sottili placche dorate in rilievo ormai disintegrate.
Tutti questi oggetti gli sarebbero serviti per la vita nell’aldilà, per la cura del corpo, per la pesca e la caccia.
Nella tomba c’era anche un carro a quattro ruote, su cui sono stati trovati piatti e vassoi di bronzo, un’ascia, una punta di lancia e un coltello. La tomba aveva anche il corredo per le libagioni.
Un grande corno di ferro e altri otto corni potori in corno bovino, decorati con oro e bronzo, erano appesi alla parete meridionale della tomba. Coi corni si beveva da un cratere in bronzo, importato dalla Grecia, col bordo decorato da tre leoni. Dentro al cratere era stata posta una coppa d’oro.
La camera funeraria pareva quindi riprodurre la vita del principe, fatta di guerra e caccia e di libagioni con gli amici.
Come Orione celtico, il grande cacciatore
Come abbiamo detto il guerriero defunto era un uomo sui 40 anni ed era disposto all’interno di una sorta di piccolo divano bronzeo di 2,75 metri, col capo che guardava il polo celeste. Sopra la testa del principe, ci sono tre interessantissime borchie decorate con cerchi concentrici.
La posizione del corpo, questi strani cerchi concentrici e la leggenda di Kauser, l’Orione Celtico, hanno fatto ipotizzare la professoressa Amelia Carolina Sparavigna, del Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino, che il principe di Hochdorf disposto col capo che guardava il polo celeste, così disteso, si trovava quasi a rappresentare Orione che guarda il polo, mentre il cacciatore si muove nel cielo durante il suo moto notturno.
Sopra la testa del principe, intarsiate abbiamo già ricordato, ci sono tre borchie decorate con cerchi concentrici. Se supponiamo il principe essere diventato Orione, le tre borchie sono le tre stelle della sua cintura, che lo cingono nel mondo dell’aldilà. Notiamo inoltre che nella tomba c’era un cratere, che come ci spiega il Dizionario Mitologico, entrava nella leggenda di Kauser, l’Orione Celtico. Forse il principe celtico di Hochdorf, come altri principi celtici, era diventato dopo la morte il mitico Kauser, il gigante cacciatore, che si muoveva nel cielo sopra tutta la terra, come dice il mito, per insegnare la sapienza ai popoli. Ricordiamo anche che la costellazione di Orione era molto importante per i Celti e lo era anche per i Greci e i Romani, segno di una origine comune dei miti legati alla più bella costellazione del cielo.
La meravigliosa costellazione dell’Orione, Luce del Cielo, che sorge maestosa per l’emisfero nord nel cielo stellato d’autunno per restarvi fino a primavera. Orione che d’inverno, sorge la sera e tramonta il primo mattino, dopo esser rimasto, per tutta la notte, la più luminosa delle costellazioni, diede forma alla leggenda che lo rappresentava come il terribile gigantesco cacciatore del cielo notturno, dinnanzi all’avanzarsi del quale tutti gli altri astri fuggono o corrono a nascondersi, suscitatore di nembi e di tempeste. Splende accanto alla scia della Via Lattea e si estende da entrambi i lati dell’equatore celeste, a sud dell’eclittica. Insieme al Toro e ai Gemelli, nonché ai due Cani celesti, l’Auriga e le Pleiadi, costituisce la zona più bella e radiante del firmamento.