Nella provincia di Shaanxi, nel nord della Cina, affacciata su un’ansa del fiume Giallo si estende una pianura. Gli abitanti dei villaggi locali erano a conoscenza da sempre di alcuni grandi muri in rovina in un sito noto come Shimao e poiché questa zona era al confine tra l’impero cinese e le popolazioni nomadi, come gli Xiongnu, presumevano che fossero i resti di una parte della Grande Muraglia.
Stranamente però, lavorando i campi, iniziarono a spuntare pezzi di giada, un materiale pregiato nell’antica Cina. Questa pietra preziosa era prodotta a più di 1500 km. di distanza e la gente cominciò a chiedersi perché si presentasse in questa regione che si credeva fosse scarsamente abitata nei tempi antichi.
Una città perduta immensa
Nel 2013 un team di archeologi cinesi ha indagato e con grande stupore ha scoperto non parte della Grande Muraglia, ma una città perduta da tempo!
Era immensa, circa 4 kmq di estensione, e racchiusa da 10 km di muri di pietra con una struttura di travi in legno inserite nelle strutture in pietra come rinforzo.
Questo tipo di giunzione ad incastro composto da un maschio (tenone) e dall’alloggio corrispondente (mortasa) è stato utilizzato per migliaia di anni dai falegnami di tutto il mondo per unire pezzi di legno ma si si pensava avesse un’origine più recente. I muri di Shimao dimostrano che l’origine di questa tecnica di connessione è molto più antica di quanto si presumeva in precedenza.
La datazione al carbonio dei reperti ha rivelato che il sito risale a circa 4.300 anni, molto più antica delle fondamenta della Grande Muraglia e secoli prima che si pensasse che la civiltà cinese avesse avuto inizio.
Shimao si è rivelato essere le più grandi rovine preistoriche della Cina ed è ora un monumento nazionale protetto. Si ritiene che sia fiorita per mezzo millennio e potrebbe essere stata la città più grande del mondo in una sola volta.
L’urbanistica basata sulla carta stellare
Una cosa che inizialmente ha lasciato perplessi i ricercatori cinesi è l’orientamento del cancello est esterno. Non è rivolto verso est dove sorge il sole.
Il puzzle è stato risolto dopo aver ricreato un modello di mappa stellare di 4.300 anni fa, quando la città è stata costruita e realizzato la direzione precisa in cui il sole sorgeva il giorno del solstizio d’estate.
La porta est esterna è stata progettata per accogliere il giorno in cui il polo terrestre aveva la sua massima inclinazione verso il Sole durante l’anno.
Evidentemente, gli antichi cinesi hanno sviluppato un calendario basato sulla loro conoscenza avanzata in astronomia almeno 5.000 anni fa.
Piramide a gradoni
Nel 2018 una struttura piramidale a gradoni emerge nella città sepolta. Scoperta insolita che stupisce non solo gli esperti ma il mondo intero e destinata ad aggiungere non pochi interrogativi sulla nostra conoscenza della Cina primitiva e sulla misteriosa cultura che ha prosperato per secoli nella città di Shimao.
Le incredibili scoperte nell’antico sito di Sanxingdui
Le recenti scoperte dimostrano ancora una volta che la regione dello Shaanxi ha svolto un ruolo molto importante nell’origine della civiltà in Cina. Shimao è solo uno dei 70 insediamenti dell’età della pietra scoperti nella regione.
Gli altri insediamenti erano tutti satelliti di Shimao, a indicare che era la capitale di uno stato. È chiaro dalla giada e da altri beni che la città era in contatto con altre culture in quella che oggi è la Repubblica Popolare Cinese.
Una splendida maschera d’oro è stata recentemente portata alla luce in una fossa sacrificale presso le rovine di Sanxingdui.
Non era l’unica, sicuramente la più sorprendente, ma dozzine di grandi maschere e teste in bronzo rappresentate con lineamenti umani spigolosi, occhi esagerati a forma di mandorla, nasi dritti, facce quadrate e orecchie enormi, sono state rinvenute nei paraggi.
Ancora una volta gli esperti sono sorpresi dalle caratteristiche dei lineamenti che non riflettono quelle degli asiatici.
Le sorprese continuano
Ma le sorprese non erano ancora finite. Durante gli scavi, da poco, una straordinaria scoperta ha ulteriormente attirato l’attenzione internazionale riscrivendo la storia della civiltà cinese.
Sono stati portati alla luce due gigantesche fosse sacrificali contenenti migliaia di manufatti in oro, bronzo, giada, avorio e ceramica così insoliti e diversi da qualsiasi altro reperto mai trovata in Cina, che gli archeologi si resero conto di aver appena aperto la porta a un’antica cultura risalente tra 3.000 e 5.000 anni.
La scoperta dei manufatti ha aperto un nuovo mondo estendendo le domande.
Gli oggetti trovati nelle fosse sacrificali includono sculture con facce di animali e maschere con orecchie di drago, bocche aperte e denti sorridenti; teste umane con maschere in lamina d’oro; animali decorativi inclusi draghi, serpenti e uccelli; una bacchetta gigante, un altare sacrificale, un albero di bronzo alto 4 metri ; asce, tavolette, anelli, coltelli e centinaia di altri oggetti unici. Tra la collezione c’era anche la figura umana eretta in bronzo più grande e meglio conservata al mondo, che misura 2,62 metri.
La sfida continua
A fine articolo vogliamo esprimere, oltre la gioia e lo stupore davanti a simili scoperte, anche alcune impressioni a “caldo” e lo facciamo paragonando delle immagini, che a nostro avviso parlano più di 1000 parole:
Delle arti figurative micenee non ci sono rimaste molte testimonianze: gli affreschi dei palazzi sono andati perduti e i pochi frammenti ritrovati mostrano lo stretto legame della pittura micenea con quella cretese. Del tutto assente poi, come a Creta, la grande statuaria. Assai ricca fu la produzione della ceramica. Numerosi sono anche gli oggetti preziosi, ossia le coppe, le maschere funerarie in oro (che ricoprivano il volto dei defunti, alla maniera egizia), le armi cesellate e i gioielli, ritrovati nelle tombe.
Fonte:
-https://www.viewofchina.com/4300-year-city-shimao/