La costruzione ha richiesto un “architetto”, una figura capace di ideare e portare a compimento un progetto, una grande forza lavoro, ben organizzata, tre volte superiore di quanto si pensasse in precedenza, insomma un livello di organizzazione impensabile per società di cacciatori-raccoglitori.
Appare evidente, anche allo sguardo di un osservatore profano, che la costruzione di Göbekli Tepe abbia richiesto un progetto di costruzione, ma con la scoperta pubblicata a gennaio sul Cambridge Archaeological Journal, il team di ricercatori israeliani condotto dal dr. Haklay, archeologo dell’Autorità israeliana per le antichità all’Università di Tel Aviv, è riuscito a dimostrare con grande sorpresa, che il progetto di costruzione di Göbekli Tepe è persino più complesso di quanto si pensasse in precedenza e ha richiesto una quantità di pianificazione e risorse ritenute impossibili per quei tempi.
La maggior parte degli studiosi ha sempre ipotizzato, partendo dal presupposto che un progetto di costruzione così massiccio come Göbekli Tepe andava oltre le capacità di piccoli gruppi nomadi, che tutti i circoli di Göbekli Tepe dovevano essere stati costruiti gradualmente, in varie fasi, che si sono protratte in un lungo periodo di tempo, e da diversi gruppi di persone. In realtà non si è mai potuto affermare nulla con certezza e questo ha portato a lunghe discussioni tra i ricercatori se le strutture fossero state costruite contemporaneamente o in successione.
È stato scoperto il modello
Il nuovo studio, effettuato sui tre più antichi recinti di pietra a Göbekli Tepe, ha rivelato un modello geometrico nascosto, in particolare un triangolo equilatero, alla base dell’intero piano architettonico di queste strutture.
Ciò implica che, in contrasto con l’assunto prevalente tra i ricercatori fino ad ora, questi tre cerchi sono stati progettati come una singola unità e probabilmente costruiti contemporaneamente.
Progettazione architettonica e misurazione nel sito
La prima fase di costruzione a Göbekli Tepe, o “collina con il becco” in turco, è stata datata tra 12.000 e 11.000 anni fa.
I costruttori del sito eressero numerosi cerchi concentrici in pietra, collocando nelle pareti enormi pilastri a forma di T che raggiungevano quasi sei metri di altezza, molti dei quali erano decorati con rilievi di animali e altri motivi. Questi cerchi sembrano essere stati costruiti attorno a coppie di pilastri posizionati approssimativamente al centro.
Finora sono stati scavati solo quattro cerchi, soprannominati recinti A, B, C e D, ma i sondaggi hanno mostrato che ce ne sono almeno altri 15 e una mezza dozzina di altri siti simili inesplorati in tutta la Turchia sud-orientale.
Il nuovo studio si è concentrato sui recinti B, C e D, che sono noti per essere leggermente più vecchi di A.
Il dr.Haklay, che precedentemente lavorava come architetto, ha applicato un metodo chiamato analisi formale dell’architettura, che viene utilizzato per tracciare i metodi di pianificazione nella progettazione di strutture esistenti.
Usando un algoritmo, ha identificato i punti centrali dei tre cerchi di pietre irregolari.
Non sorprende che quei punti cadessero all’incirca a metà strada tra la coppia di pilastri centrali in ciascun recinto. Ciò che sorprese, tuttavia, fu che quei tre punti potevano essere collegati per formare un triangolo equilatero quasi perfetto. In particolare, i vertici distano circa 25 centimetri dalla formazione di un triangolo perfetto con lati di 19,25 metri ciascuno.
“Non me lo aspettavo di certo“, ricorda Haklay. “I recinti hanno tutti dimensioni e forme diverse, quindi le probabilità che questi punti centrali formino un triangolo equilatero per caso sono molto basse.”
La scoperta di Haklay e Gopher mostra che gli architetti del Paleolitico tardo, non costruivano rifugi e case a casaccio, ma avevano la capacità di applicare principi geometrici rudimentali e creare unità di misura standard.
A Göbekli Tepe, la scoperta del modello è la prova di un disegno astratto complesso che non poteva essere realizzato senza prima aver creato una pianta in scala, dice Haklay. In un momento in cui l’invenzione della scrittura era lontana millenni, questo poteva essere realizzato, ad esempio, usando canne di uguale lunghezza per creare un progetto rudimentale sul terreno, suggeriscono esterrefatti i ricercatori.
Successivamente, ogni recinto ha subito una lunga storia di costruzione con molteplici modifiche, ma almeno in una fase iniziale il tutto è iniziato come un singolo progetto tre volte più grande di quanto si pensasse in precedenza.
Il tutto naturalmente richiese una grande forza lavoro, almeno tre volte superiore a quanto si pensasse in precedenza, ben organizzata e con un livello impensabile nelle società di cacciatori-raccoglitori.
Nuova organizzazione sociale
La costruzione, è stato così dimostrato, avrebbe richiesto centinaia o forse migliaia di lavoratori e questo potrebbe aver segnato la nascita di una società più stratificata, afferma Gopher, professore di archeologia a Tel Aviv.
È qui che inizia il tutto, è evidente che l’istinto di condivisione delle società di cacciatori-raccoglitori si riduce e la disuguaglianza sta crescendo; qualcuno sta gestendo lo spettacolo, forse sciamani o leader politici, ma sicuramente in questa società c’era un architetto e qualcuno capace di avviare un progetto come questo e il potere di realizzarlo.
Il nuovo studio è “un fantastico contributo alla comprensione” di questo enigmatico sito, afferma Anna Belfer-Cohen, professore di archeologia all’Università ebraica di Gerusalemme ed esperto di tarda preistoria. Tuttavia, dato che ci sono molti cerchi di pietre a Göbekli Tepe e altri siti nelle vicinanze che devono ancora essere scavati, non sappiamo se le stesse conclusioni possano essere applicate a tutti i recinti, avverte Belfer-Cohen, che non ha preso parte nello studio. “Abbiamo scoperto solo la punta dell’iceberg di questo fenomeno”.
L’identificazione del modello geometrico nascosto rafforza l’interpretazione di Göbekli Tepe come sito di culto, dicono Haklay e Gopher. Il lato meridionale del triangolo attraversa i pilastri di pietra centrali dei recinti B e C, creando una base per il poligono. L’asse perpendicolare a questa linea attraversa l’intero sito e termina al centro del recinto D, che può essere interpretato come la parte superiore di una piramide.
Ciò suggerisce che i costruttori hanno capito e desiderato rappresentare l’idea di una gerarchia, forse con l’intenzione di cristallizzare il nuovo ordine di una società meno equa e più stratificata, sostengono Haklay e Gopher.
La stratificazione non si limitava alle relazioni umane: suggerisce un cambiamento nella relazione percepita tra uomo e natura, dicono gli archeologi. Ciò è dovuto a ciò che si trova nella parte superiore del triangolo, al centro del recinto D.
Mentre i pilastri a forma di T del sito sono stati tutti interpretati come figure umane stilizzate, i monoliti centrali del recinto D sono gli unici che sono chiaramente antropomorfi, con rilievi delle mani, una cintura e forse un perizoma.
Posizionare queste raffigurazioni umane in cima a questo triangolo sarebbe stato un messaggio potente e avrebbe rappresentato un allontanamento ideologico dai canoni incentrati sugli animali dell’arte paleolitica.
“Nell’arte paleolitica gli umani sono rari, e questo vale anche qui, ma inizi a vedere un cambiamento, l’inizio di una visione del mondo antropocentrica in cui animali e piante non sono più uguali agli umani ma sono subordinati a loro“, dice Gopher Haaretz.
In altre parole, Göbekli Tepe potrebbe essere stato progettato, consciamente o inconsciamente, per rappresentare e forse spiegare la crescente capacità dell’umanità di manipolare il suo ambiente, che, nei prossimi secoli, porterebbe alle prime coltivazioni domestiche in questa stessa regione, dicono i ricercatori .
“La fine dello stile di vita dei cacciatori-raccoglitori è più una trasformazione ideologica che una economica o tecnologica“, sostiene Gopher. “I cacciatori-raccoglitori non possono addomesticare nulla, è contro la loro visione del mondo, che si basa su uguaglianza e fiducia. l’ideologia cambia, l’intera struttura de la società viene trasformata e nasce un nuovo mondo “.
Interessante.. Finanziare ricerche sul canale citato nella carta di Bowen inoltre osservando la batimetria di 15.000 anni fa, ho individuato le colonne d’Ercole non già nel canale di San Giorgio in Irlanda ma bensì in Islanda, dove le colonne suddette divideva un mare piccolo come un porto dall’oceano atlantico, proprio di fronte alla Groenlandia, nello stretto di Danimarca, e in corrispondenza del canale citato da Bowen