L’isola spagnola di Minorca si trova nel Mediterraneo occidentale ed è l’isola più orientale del gruppo delle Baleari. È un’isola rocciosa relativamente piccola che misura circa 50 km in larghezza. Sebbene questa isola sia solo un granello nel vasto mare, ha attirato l’attenzione di molti archeologi a causa di 35 misteriosi megaliti di pietra sparsi in tutta l’isola. Basta guardare questi megaliti, conosciuti localmente come Taulas, per riscontrare immediatamente qualcosa di familiare. Le Taulas di Minorca sembrano molto simili al sito di Göbekli Tepe in Turchia.
I primi coloni
Si ritiene che l’uomo abbia abitato Minorca almeno dal 2000 a.C., forse anche prima. Alcuni esperti suggeriscono che i primi marinai ad arrivare provenissero dal Mediterraneo orientale. Il periodo durante il quale la civiltà di Minorca ha raggiunto il massimo splendore è conosciuto come periodo Talaiotico di Minorca ed ha prosperato per migliaia di anni fino all’arrivo dei Romani nel 123 a.C.
Le Taulas
I megaliti di Minorca sono conosciuti localmente come taulas, che in lingua catalana significa tavolo. Le taulas sono a forma di T, con una grande pietra orizzontale piatta posta su un’alta pietra verticale e circondata da un muro a forma di U. Il nome ebbe origine quando l’unica caratteristica rimasta di questi megaliti sepolti erano le cime piatte, simili a tavoli, che sporgevano dal terreno. Poiché molte di queste taulas sono rimaste, o sono state, sepolte molto tempo fa, alcune sono state rinvenute quasi intatte.
La taula di Torralba d’en Salort, è una delle tredici taulas meglio conservate di Minorca. Proprio come la maggior parte delle altre taulas, fu ritrovata sepolta sotto terra. Se si osserva da vicino la struttura portante in pietra della taula di Torralba d’en Salort, il colore marrone del terreno macchia ancora il palo di pietra. La macchia, così in alto sul palo, rivela quanto in profondità fosse sepolto questo megalite.
Le taulas più alte raggiungono circa 4 metri. Per molti anni si credeva che le taulas fossero sormontate da un tetto. Tuttavia, i ricercatori alla fine hanno concordato che le strutture non prevedevano un tetto. Ad oggi gli archeologi ritengono che siano state costruite tra il 1.000 e il 3.000 a.C. dalla cultura talaiotica.
Le taulas di Minorca condividono tutte le stesse caratteristiche di base. Sono inserite in un recinto a ferro di cavallo con un muro di pietre circostanti. L’ingresso si trova di fronte alla facciata del monumento in pietra. Un’altra caratteristica comune delle taulas è che generalmente si affacciano verso sud con una visuale libera dell’orizzonte. Inoltre, queste taulas esistono solo nell’isola di Minorca e non si trovano in nessun altro posto nelle Isole Baleari.
Le Navetas
Vale la pena accennare ad un’altra interessante antica costruzione che si ritrova a Minorca: le navetas. Il loro nome deriva dall’aspetto che ricorda quello di una nave rovesciata. Nella loro costruzione non è stato usato nessun tipo di cemento, ma solo pietre incastrate.
La più grande e meglio conservata è la Naveta d’Es Tudons che fu ritrovata solo nel XIX secolo perché era stata sepolta. Misura 13,6 metri di lunghezza per 6,4 di larghezza.
È stata utilizzata come ossario collettivo tra il 1200 e il 750 a.C. ma la sua edificazione risale probabilmente ad un periodo precedente (pre-Talaiotico). Le navetas sono considerati i monumenti funerari più antichi di cui attualmente si conosce l’esistenza.
Teorie sulle Taulas di Minorca
L’origine e lo scopo delle taulas sono sconosciuti e ci sono state diverse teorie, generalmente focalizzate su scopi religiosi o astronomici. Alcuni credono che siano un simbolo religioso, altri affermano che le taulas servivano da tempio di guarigione. Infine, esiste una teoria secondo cui le taulas erano allineate ai movimenti della luna.
Il tempio del toro
Una teoria è che le taulas servivano da tempio per il dio del popolo talaiotico. Non ci sono indicazioni su quale religione abbiano praticato o quale fosse il loro dio, ma una scoperta ha portato un ricercatore a teorizzare che avrebbero potuto adorare un dio toro. Durante lo scavo del Torralba d’en Salort, è stato trovato un toro di bronzo che potrebbe essere stato un oggetto di culto.
Il toro è stato trovato tra altri manufatti che si dice assomiglino ad oggetti di culto che si potrebbero trovare ancora oggi all’interno di una chiesa. La figura del toro ha un significato speciale perché si ritiene che le prime persone ad abitare Minorca siano venute da Creta e il toro ha avuto un ruolo di primo piano nella loro cultura. L’archeologo spagnolo J. Mascaro Pasarius è stato il primo a suggerire l’idea di un dio toro ma questa teoria oggi non è ampiamente accettata.
Tempio di guarigione – Costellazione del Centauro
Un’altra teoria suggerisce che le taulas fossero orientate alla costellazione del Centauro, che include la Croce del Sud e le stelle Beta e Alpha Centauri. Sebbene questi ammassi di stelle non siano più visibili nel cielo notturno di Minorca, erano chiaramente visibili oltre l’orizzonte meridionale 3.000 anni fa. Questo potrebbe anche spiegare perché non ci sono taulas sulla vicina isola di Maiorca, che è montuosa senza una chiara visuale dell’orizzonte per la maggior parte degli isolani che vivevano nell’entroterra.
Il collegamento con la costellazione del Centauro proviene da un’altra scoperta trovata durante lo scavo delle taulas. In uno scavo è stata trovata una figurina egizia contenente un’iscrizione geroglifica n che diceva: “Sono Imhotep, il dio della medicina“. Inoltre è stato trovato uno zoccolo di cavallo in bronzo e, come sappiamo, il dio greco della medicina, Asclepio, era stato istruito nella medicina dal centauro di nome Chirone.
Con il passare del tempo, la costellazione del Centauro divenne più difficile da vedere nel cielo meridionale. Nel 1.000 a.C., questo ammasso stellare era appena visibile. Questo potrebbe spiegare perché alla fine le taulas furono abbandonate. Una volta che la costellazione del Centauro non fu più visibile, i Talaiot non trovarono più rilevanti le taulas. Le cerimonie divennero sempre meno numerose e alla fine la pratica cessò del tutto. I Talaiot, non ritenendo più utili queste taulas, le seppellirono nel terreno roccioso.
Teoria della Luna di Fenn
Nel 1930 l’archeologo, ricercatore e artista tedesco Waldemar Fenn venne a Minorca e ne studiò la storia. Fu affascinato dalla sua antica cultura e rimase a Minorca per il resto della sua vita. Alla fine Fenn scrisse due libri su Minorca e le taulas. La sua teoria è considerata da alcuni ricercatori come probabilmente la più realistica perché sembra spiegare al meglio dodici delle tredici taulas intatte sull’isola.
Nei suoi studi Fenn ha notato un disegno rupestre preistorico trovato su Minorca che mostrava diverse costellazioni. Fenn si rese anche conto che le taulas erano generalmente rivolte verso sud. Studiando la posizione fisica e l’orientamento delle taulas, Fenn iniziò a rendersi conto che non indicavano alcuna posizione fissa nel cielo. Se le taulas non sono puntate su un particolare punto fisso nel cielo, forse sono state create per un oggetto nel cielo che si muove.
Fenn cominciò a guardare la luna dalle taulas e scoprì che a dicembre, guardando verso l’entrata della taula, la luna si trovava nell’angolo in alto a sinistra. Nel corso di nove anni, le posizioni lunari di dicembre formerebbero un semicerchio che arrivava dall’angolo in alto a sinistra, all’angolo in alto a destra. Nei successivi nove anni la luna avrebbe seguito lo stesso schema, al contrario, finendo al suo punto di partenza dopo un totale di 18 anni. Ha anche notato 12 colonne alte e una singola colonna più corta, che ha spiegato rappresentano le 12 o 13 lune piene ogni anno.
Ma rimaneva ancora un problema. Fenn sapeva che dodici dei tredici siti di taulas rappresentavano accuratamente questo movimento lunare. L’unica eccezione era la taula nel nord dell’isola. Questa era l’unica taula che non si trovava nella stessa posizione delle altre dodici. Ciò lo ha lasciato perplesso e ha impedito alla sua teoria di ricevere una più ampia accettazione.
Solo molti anni dopo i ricercatori hanno appreso che l’ingresso a quel taula solitario non si trova nella sua posizione originale. Fenn potrebbe aver sempre avuto ragione. Fenn credeva che queste taulas fossero calendari preistorici. Gli antichi popoli di Minorca che crearono queste taulas oltre 3.500 anni fa seguirono la luna e predissero accuratamente le eclissi lunari.
Il mistero rimane
Ad oggi, non è ancora certo quale sia lo scopo delle taulas. I ricercatori hanno offerto diverse teorie basate sulle loro caratteristiche fisiche. È probabile che avessero uno scopo religioso o astronomico, o forse entrambi. Con ulteriori studi, un giorno potremo conoscere il motivo esatto dietro la costruzione dei megaliti di Minorca.