Negli ultimi anni, ciò che sappiamo della preistoria ha subito grandi rivoluzioni, grazie allo sviluppo tecnologico in costante progresso. Oggi infatti, esistono nuove tecnologie per documentare e analizzare le pitture rupestri vecchie di migliaia di anni
La pittura di Tumlehed è la pittura rupestre preistorica meglio conservata e più complessa nella Svezia sud-occidentale.
È datata tarda età della pietra, dipinta cioè tra il 4200-2500 a.C. da cacciatori arrivati su quelle coste per cacciare foche e balene.
Miglioramento dell’immagine
I ricercatori dell’Università di Göteborg guidati dall’archeologa Bettina Schulz Paulsson, utilizzando una nuova tecnologia sviluppata dalla NASA in grado di potenziare l’immagine digitale, sono riusciti per la prima volta ad evidenziare sulla pittura molti nuovi motivi precedentemente sconosciuti nell’area, ma che sono stati trovati solo in Finlandia, Russia, nord-est della Norvegia e Svezia settentrionale.
Grazie alla spettroscopia di fluorescenza a raggi X (PXRF) portatile, è stato inoltre possibile determinare la composizione chimica di base del pigmento usato nei dipinti, rivelando che il dipinto fu eseguito in due momenti separati.
Barche con prue a testa di alce
Ma il risultato più eclatante dello studio, è sicuramente quello di aver evidenziato il disegno di alcune barche con la prua a testa d’alce, fornendo per la prima volta in Scandinavia le prove che già all’Età della pietra i cacciatori a bordo di navi intraprendevano viaggi anche a lunga distanza inseguendo le prede.
“Le barche con testa di alce sono spesso associate a scene di caccia e pesca e abbiamo interpretato i motivi di Tumlehed come tre barche con testa di alce in relazione ad una piccola balena, una foca e quattro pesci”, afferma Bettina Schulz Paulsson.
La pittura rupestre di Tumlehed indica viaggi marittimi durante l’Età della Pietra che sono culturalmente collegati alle popolazioni della Fennoscandia orientale e settentrionale, un’area che copre Norvegia, Svezia, Finlandia, la penisola di Kola e la Carelia russa.
“Cervi, renne ed alci sono spesso motivi raffigurati nell’arte rupestre dei Fennoscandi. Queste specie erano importanti per la caccia, ma potrebbero anche aver avuto importanti ruoli simbolici e spirituali per queste società”, afferma Bettina Schulz Paulsson.
Lo studio intitolato Elk Heads at Sea: Maritime Hunters and Long-Distance Boat Journey in Late Stone Age Fennoscandia è stato pubblicato nel numero di novembre 2019 dell’Oxford Journal of Archaeology.
Fonte:
https://www.archaeology.wiki/print-article/?print=112009